
Giovani imprenditori in calo a Pisa: un futuro a rischio?
Negli ultimi anni, il panorama dell’imprenditoria giovanile nella provincia di Pisa ha subito un lento ma costante ridimensionamento. Il 2024 ha confermato questa tendenza negativa, con una diminuzione dell’1,8% delle aziende guidate da under 35. Sebbene il calo sia meno marcato rispetto ad altre province toscane, resta un segnale preoccupante per il futuro del tessuto economico locale.
Ma da cosa dipende questo fenomeno? In parte, è un dato fisiologico: man mano che gli imprenditori superano i 35 anni, escono dalla categoria delle "imprese giovanili". Tuttavia, il tasso di nuove aperture da parte dei giovani non è sufficiente a compensare le uscite, determinando un calo progressivo di questa fascia di imprenditori.
Un'analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest evidenzia che le aree interne della provincia pisana continuano a registrare una maggiore incidenza di imprese giovanili. Questo probabilmente è dovuto a costi di insediamento più bassi, minori opportunità di lavoro dipendente e un forte legame con il territorio, che spinge i giovani a investire nella propria comunità .
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Se analizziamo i settori economici, troviamo un quadro contrastante. Da un lato, alcuni comparti hanno mostrato una certa tenuta: i servizi alle imprese, ad esempio, hanno registrato una crescita del 2,3%. Anche altre attività legate al benessere personale, come parrucchieri ed estetisti, hanno mantenuto una buona stabilità . Dall’altro, però, settori tradizionali come il commercio, l’industria e l’agricoltura hanno subito pesanti flessioni. Il commercio, che rappresenta il settore con la maggiore presenza di aziende under 35, ha registrato un calo del 3,9%, mentre l’industria ha visto un preoccupante -5,6%, con picchi negativi nella lavorazione del cuoio (-9,4%).
Anche il turismo ha sofferto: le attività di alloggio e ristorazione sono diminuite del 4,3%, con un crollo significativo dei bar (-11%). Un dato che fa riflettere, considerando il potenziale turistico della provincia pisana.
A livello territoriale, la distribuzione delle imprese giovanili è piuttosto omogenea: si va dal 7% della Val d’Era al 7,8% della Val di Cecina, valori leggermente superiori alla media regionale ma inferiori alla media nazionale, che si attesta all’8,3%.
Cosa si può fare per invertire questa tendenza? Secondo Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, è essenziale intervenire su più fronti. Se da un lato il calo demografico è una variabile difficile da contrastare nel breve periodo, dall’altro è fondamentale fornire maggiore supporto ai giovani imprenditori, attraverso finanziamenti agevolati, formazione e strumenti informativi adeguati. Investire nei giovani significa dare nuova linfa all’economia locale, stimolare l’innovazione e garantire un futuro più dinamico alla provincia di Pisa.
Il rischio, altrimenti, è quello di un sistema economico sempre più statico, incapace di rispondere alle sfide del mercato e meno attrattivo per le nuove generazioni. Se vogliamo un futuro in cui i giovani tornino a credere nell’imprenditoria, è necessario agire subito.
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